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Carnevale: Quali misteri si celano dietro la festa?

Gelsomina Silvestri
Gelsomina Silvestri
2025-07-02 09:23:11
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Il Carnevale di Ivrea è una delle tradizioni più affascinanti e vivaci della regione torinese che trasforma il borgo in un teatro a cielo aperto, dove storia e divertimento si intrecciano in una serie di festeggiamenti che culminano nella celebre Battaglia delle Arance, un momento che attira migliaia di visitatori da tutto il mondo. Ma il carnevale non è solo un evento spettacolare: è anche un modo per riflettere sulle lotte per la libertà che hanno caratterizzato la storia di Ivrea. Le origini del Carnevale di Ivrea risalgono al Medioevo, quando Violetta, la mugnaia del paese, si ribellò all’imposizione dello ius primae noctis. Successivamente nel XVI secolo, i rioni della città trasformarono l’eco antico di questa rivolta in una serie di festeggiamenti che avevano l’obiettivo di sottolineare la rivalità tra i diversi quartieri di Ivrea. Ogni anno la sua identità viene tenuta segreta fino alla sera del Sabato Grasso, quando viene annunciata dal balcone del Municipio.
Sarita Conti
Sarita Conti
2025-06-27 18:54:38
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Il vero scopo del Carnevale va ben oltre il divertimento: è un rituale di purificazione collettiva. In ogni parte del mondo, il momento culminante dei festeggiamenti prevede il "funerale" di un personaggio simbolico - spesso un enorme pupazzo che rappresenta l'anno vecchio. Bruciando o seppellendo questo fantoccio, la comunità simbolicamente si libera di tutti i mali dell'anno passato. Il travestimento durante il Carnevale ha origini antichissime e un significato profondo: rappresenta la possibilità di essere, almeno per un giorno, qualcun altro. Il Carnevale è molto più di una semplice festa in maschera: è un patrimonio culturale che racconta la storia dell'umanità, delle sue tradizioni e del suo bisogno di periodici momenti di liberazione e rinnovamento.
Silvio Damico
Silvio Damico
2025-06-16 08:45:12
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La maschera è un misterioso oggetto che ci ha accompagnato sin dalle origini. I popoli primitivi usavano travestirsi con pelli e altri oggetti per imitare le movenze degli animali e coprirsi il volto nelle cerimonie spirituali per svolgere funzioni propiziatorie. In queste festività venivano rovesciate tutte le gerarchie sociali e l’ordine precostituito. Avveniva lo stesso durante il Carnevale della Venezia medievale, dove con la maschera sul viso si poteva trasgredire qualsiasi regola e si era liberi persino di insultare il doge. Ma se lo schiavo può sentirsi libero con la maschera, e si può insultare senza remore un “personaggio” che riveste una carica altissima, allora che cos’è la maschera, se non lo svelamento di una parte di noi stessi che non si può mostrare nell’ordine costituito delle cose? La scelta di una nuova identità diventa paradossalmente uno dei modi di togliersi la maschera che indossiamo tutti i giorni, di uscire pirandellianamente dal personaggio che abbiamo costruito e da quello che gli altri ci hanno cucito addosso.
Oreste Rossetti
Oreste Rossetti
2025-06-07 07:12:31
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Le radici del Carnevale non sono chiare, ma si sa che affondano nel passato. Alcuni dicono che sia più profondo del cristianesimo stesso. Si trovano paralleli tra il Carnevale e gli Sturnalia romani o le Dionisiache greche. In passato, il carnevale era una sorta di creatura del mondo al contrario. Ognuno poteva trascendere i confini normalmente impossibili e diventare, per un po’, qualcuno di completamente diverso. Ufficiosamente, la celebrazione è vista come un culto del diavolo, che si dice identifichi il dio precolombiano degli inferi, Huari.