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Perché il tempo sembra volare con l'età?

Giacinta Romano
Giacinta Romano
2025-05-10 09:25:56
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È una sensazione universale, quasi un luogo comune: crescendo, e invecchiando, il tempo sembra fuggire via molto più in fretta di quando si è giovani. Per quanto riguarda invece il rapporto tra età e percezione del tempo, finora sono state avanzate soprattutto spiegazioni di tipo psicologico. L’ipotesi prevalente, sostenuta anche da diverse ricerche, vuole che questa impressione sia strettamente dipendente dal tasso di cambiamenti di cui facciamo esperienza. Con l’età adulta, invece, diminuisce il tasso di novità nelle esperienze che viviamo, e la minore varietà si tradurrebbe nella sensazione che il tempo scorra più veloce. Secondo il ricercatore, che ha un approccio multidisciplinare e che in lavori precedenti ha sempre applicato concetti della fisica ad ambiti sociali e umani, il tempo di cui facciamo esperienza non rappresenta n’altro che i cambiamenti da noi percepiti negli stimoli mentali. In sostanza, il tempo percepito sarebbe in stretta relazione con il numero e la frequenza delle immagini che il nostro cervello elabora. Via via che si invecchia, invece, rallentano i movimenti oculari, e anche l’elaborazione di immagini da parte del cervello.
Lisa Ricci
Lisa Ricci
2025-05-01 07:24:33
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La nostra percezione del tempo cambia notevolmente con l’avanzare dell’età. Per un bambino di cinque anni, un anno rappresenta il 20% della sua vita, ed è un periodo pieno di esperienze alla scoperta del mondo che lo circonda. Per un cinquantenne, invece, lo stesso anno rappresenta solo il 2% della vita – periodo durante il quale non ci sono altrettante esperienze importanti come per un bambino piccolo. In altre parole, la mente umana misura il tempo non tanto in modo oggettivo, ma piuttosto in base alla presenza o meno di eventi memorabili e di esperienze da ricordare. Con l’avanzare dell’età, gli eventi importanti si fanno sempre più rari, e il tempo accelera inevitabilmente. Quando invecchiamo, tendiamo ad avere vite più strutturate attorno alla routine e meno eventi importanti a cui siamo abituati a delimitare epoche diverse del “tempo della nostra vita”. Un altro motivo per cui il tempo ci sembra scorrere velocemente è connesso alla quantità di strada che abbiamo già fatto nel percorso della vita. Se i giorni e le settimane si assomigliano, senza troppi sconvolgimenti né esperienze particolari, il nostro cervello tende ad agglomerare il tempo: ecco quindi che, per un ottantenne che fa le stesse cose ogni giorno, l’anno si confonderà nella sua mente e sembrerà che sia passato velocemente. Sono le cose eccitanti, le esperienze nuove e le scoperte che fanno sì che i giorni e i mesi sembrino diversi, e che ci portano a differenziarli nella nostra mente dilatando la nostra percezione del tempo.
Francesca Vitali
Francesca Vitali
2025-04-26 06:52:00
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È una questione di prospettiva: per un bambino di un anno, un anno è tutto. È il cento per cento della nostra esistenza fino a quel momento. Per un bambino di otto anni, un anno è il 12,5 per cento della sua vita. Crescendo e poi invecchiando un anno diventa una sempre più piccola frazione della nostra intera vita. È come vedere qualcosa rimpicciolirsi nello specchietto retrovisore di un’automobile. C’è un’idea secondo cui il passare del tempo diventa più veloce per “familiarità”: crescendo prendiamo più confidenza con le cose, e il tempo sembra passare più in fretta.
Silvio De Santis
Silvio De Santis
2025-04-13 13:24:23
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Più aumentano impegni e responsabilità, più giorni, mesi e anni scorrono veloci senza quasi rendersene conto, rendendo evidente la differenza con quei momenti vissuti durante l’infanzia che sembravano interminabili. Secondo i ricercatori, si può avere l’impressione che alcuni giorni siano più brevi di altri e questa percezione sarebbe spiegabile proprio dalla fisica del corpo umano. La responsabilità sarebbe dell’evoluzione subita nel tempo dalle reti di nervi e neuroni, che crescendo diventano più ampie e complesse, costringendo così i segnali elettrici ad attraversare percorsi più lunghi e soggetti oltretutto a una graduale degradazione. L’invecchiamento dei sistemi interni al corpo umano influirebbe infatti sulla velocità con la quale le immagini mentali vengono acquisite e processate, una tempistica destinata ad allungarsi con l’invecchiamento. Al contrario, gli adulti riescono a ottenere con l’età sempre meno immagini in un determinato lasso di tempo, maturando così l’impressione che il tempo sia sempre più veloce con il passare dell’età.