Amore per Schopenhauer: cosa ne pensava?

Lia Costa
2025-04-13 19:56:10
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Ogni innamoramento per quanto voglia mostrarsi etereo, ha la sua radice solo nell’istinto sessuale, anzi è in tutto e per tutto soltanto un impulso sessuale determinato, specializzato in modo prossimo e rigorosamente individualizzato. L’estasi incantevole, che coglie l’uomo alla vista di una donna di bellezza a lui conveniente e che gli fa immaginare l’unione con lei come il sommo bene, è proprio il senso della specie, che, riconoscendo chiaramente impresso in essa il suo stampo, vorrebbe con essa perpetuarlo. L’uomo è dunque in ciò guidato realmente da un istinto, che tende al miglioramento della specie anche se si illude di cercare soltanto un accrescimento del proprio godimento. In effetti noi abbiamo qui un istruttivo chiarimento sull’intima essenza di ogni istinto, il quale quasi sempre, come qui, mette in moto l’individuo per il bene della specie. Conformemente all’esposto carattere della cosa, ogni innamorato, dopo il godimento finalmente raggiunto, prova una strana delusione e si meraviglia che ciò che ha cosí ardentemente desiderato non dia nulla di piú di ogni altro appagamento sessuale; tanto che egli ormai non si vede piú spinto verso di esso. L’appagamento al contrario avviene propriamente solo per il bene della specie e non cade perciò nella coscienza dell’individuo, il quale qui, animato dalla volontà della specie, serviva con ogni sacrificio ad un fine, che non era il suo proprio.

Penelope Ferrara
2025-04-03 05:52:52
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A proposito dell’amore, Schopenhauer ritiene che dietro le sue lusinghe stia il freddo Genio della specie che mira alla perpetuazione della vita. Il fine dell’amore è solo l’accoppiamento, ed è per questo che l’atto sessuale è accompagnato da un particolare piacere. Ed è proprio per tali ragioni che l’amore procreativo è inconsapevolmente avvertito come peccato e vergogna. Esso commette infatti il maggiore dei delitti: la perpetuazione di altre creature destinate a soffrire.

Mariagiulia De rosa
2025-03-27 19:55:23
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Si tratta di una passione tirannica e demoniaca, anzi metafisica, che nei gradi più alti della sua intensità è capace di travolgere tutto, anche la vita stessa di chi ne è irretito. E se ne capisce il perché, dice il filosofo, se si pensa che dall’amore dipende la perpetuazione della specie. Ma una cosa di tanta importanza non poteva essere lasciata all’arbitrio degli individui e così la natura ci ha dato l’istinto sessuale, la cui forza e infallibilità ci inducono a fare quello che non faremmo mai con la mera riflessione razionale. Alla natura sta a cuore la vita della specie e non quella degli individui, che essa considera semplici strumenti o zimbelli. Insomma, l’amore è un inganno della natura.

Olimpia Galli
2025-03-17 12:59:22
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L’amore è uno degli stimoli più potenti dell’umanità. L’amore appare come un istinto feroce. L’amore non è altro che il riflesso della volontà di riprodursi della vita stessa: se la vita è volontà, cioè se al cuore del nostro essere c’è la volontà di vivere, l’amore è così forte perché il suo fine è quello della procreazione. Noi ci illudiamo che l’amore ci voglia rendere felici, ci voglia dare la piene

Emilia Martini
2025-03-17 12:08:48
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L’amore è l’espressione massima della volontà di vivere, in quanto è finalizzato esclusivamente alla riproduzione e quindi alla perpetuazione della vita. Secondo Schopenhauer l'innamoramento nasconde semplicemente l’obiettivo ultimo della sessualità, che è appunto l’atto riproduttivo, dunque l‘unico scopo dell’amore è quello di far perpetuare la vita attraverso la riproduzione. Per cui l'amore è la forma peggiore di espressione della volontà di vivere, perché l’amore è rappresentato da due infelicità che si uniscono per crearne una terza. Secondo Schopenhauer è quindi assolutamente da evitare. Inoltre, segno del fatto che l’unica finalità dell’amore sia quella della riproduzione, secondo Schopenhauer è proprio la donna: essa infatti è attraente solo finché non fa figli, dopodiché perde la sua bellezza, perché ha appunto perso la sua funzione; la bellezza serve infatti solo per attrarre il maschio per l’accoppiamento. La mantide religiosa, dopo essersi riprodotta, divora il maschio al fine di avere le proteine necessarie per la crescita dei figli (questo dimostra che l’amore non è affatto un sentimento elevato, ma è la peggiore sfortuna che possa capitare agli esseri viventi perché appunto perpetua la volontà di vivere).
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